Polinesia Francese arrivare dall’altra parte del mondo

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Vi scrivo dall’aereo, in bocca ancora il sapore del salmone.
La Polinesia mi ha già conquistata. Quando siamo salite sull’aereo ci hanno dato il benvenuto un’hostess e uno steward vestiti di sorrisi dolci nella tradizionale divisa blu oceano (in effetti non poteva essere di altro colore no, questa divisa?) con in mano un vassoio pieno di fiori bianchi di tiare da mettere dietro all’orecchio.
Avete mai ricevuto un’accoglienza così in aereo? Io sinceramente mai nella vita.


All’entrata una foto tradizionale della Polinesia, quella che avrete visto milioni di volte nelle agenzie turistiche, mare cristallino con casine su palafitte per intenderci.
Qui il personale di bordo è davvero gentile, non ti lasciano mai col bicchiere vuoto e cercano in tutti i modi di rispondere ai tuoi bisogni.
Anche il cibo è generoso con quel sapore di esotico che ti ricorda dove stai andando. Pesce o pollo intinti in salsine agrodolci.

Il cambio d’abito del personale per servire la cena è d’obbligo, vestiti floreali,  camice di frangipani, abiti con balze.
E poi sorridono, ma quanto sorridono? Sembra lo facciano apposta per farti dimenticare che hai due voli da affrontare per arrivare nella loro terra, quasi ventuno ore di dormiveglia, film in barattolo, pause drink. Senza contare il tempo del volo che dall’Italia ti porta a Parigi, un’altra ora e mezza, tanto per gradire.

Come arrivare a Tahiti: l’aeroporto Faa’a a Tahiti è l’unico scalo internazionale della Polinesia Francese. Qui arrivano varie compagnie aeree, noi abbiamo volato con la compagnia Air Tahiti Nui che parte da Parigi con scalo tecnico a Los Angeles (e per questo motivo è necessario fare l’Esta, documento di accesso e di transito negli Stati Uniti). Dallo stesso aereoporto partono anche i voli interni per le diverse isole, la compagnia è Air Tahiti da non confondersi con la precedente Air Tahiti Tui.

La chicca: L’arrivo all’aeroporto di Papeete è anch’esso tutto un programma. C’è un piccolo comitato di benvenuto composto da due musicisti e una ballerina che danzano per te la loro danza tradizionale. Lo fanno per tutti a tutte le ore. Appena recuperati i bagagli se c’è qualcuno ad attenderti quel qualcuno proprio come nei film che raccontano di questa terra lontana avrà in mano per te la la tradizionale collana di fiori di tiare.

Ed eccomi qui su suolo Polinesiano dall’altra parte del mondo rispetto a casa, a Luca e a Manina che già mi mancano tantissimo. Seguitemi in questi giorni cercherò di raccontarvi tutto quello che ci succede.

Ia Orana (buongiorno nella lingua tradizionale polinesiana)

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Published by
Elisa e Luca

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