Arrivare sul lungomare di Manfredonia e seguire il suono delle percussioni proveniente dal centro è stato come entrare a passo lento in un sogno, per poi uscirne dopo tre giorni.
Ed erano solo le prove del concerto che la stessa sera avrebbe inaugurato la manifestazione “Gargano porta di pace – Umbra Forest Festival”.
I presenti sono stati pervasi da un’estasi che solo un gesto semplice e spontaneo è in grado di dare.
Siamo andati a pranzo con cantanti e suonatori e ci siamo sentiti una grande famiglia, perché è ancora grazie a lei, la musica, se abbiamo condiviso, ci siamo lasciati contaminare e abbiamo fatto discorsi su arte e bellezza. Il cibo superlativo ha riempito la pancia ma le parole che sono state scambiate a tavola hanno riempito l’anima e ci hanno fatto sentire leggeri.
Non ci ha abbandonato più, la musica. E’ tornata quella stessa sera, per le strade, in occasione del Carnevale e ce lo ha fatto sembrare più onirico di come già si presentava.
Finisci col chiederti se la musica non sia un demone, a cui nessuno è in grado di resistere.
O forse il vero demone è il Sud.
O la Puglia.
O proprio Manfredonia, che con la sua gente e questa manifestazione è riuscita a rendere umanamente possibile qualcosa che appariva “altamente improbabile” (cit. Patrizia Lopez)
Post scritto dalla tata collaboratrice Katia El Mogi, foto di Emi Delli Zuani
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