Viaggio in Cina: non un viaggio semplice, non un semplice viaggio

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Sogniamo un viaggio in Cina da un po’ perché la Cina non è sicuramente un viaggio semplice ma è senza dubbio un viaggio estremamente affascinante. La grande Muraglia è una delle nostre 100 da vedere prima di morire. E’ per questo motivo che quando Eleonora del blog mammadeinchina ci ha proposto di raccontarci la sua esperienza in Cina per il mercoledì degli special guest ne siamo rimasti entusiasti! Buona lettura e speriamo che il post vi faccia emozionare come ha fatto emozionare noi (Elisa naturalmente si è commossa).

Viaggio in Cina, la mia esperienza

La Cina. Una terra di cui non conoscevo nulla fino a che non decisi di studiarne la lingua, intraprendendo un percorso di studio e di vita che mi ha cambiato radicalmente.

La Cina è un Paese che sconvolge, appena lo incontri. La frenesia delle sue strade, i cantieri sempre aperti, i volti enigmatici del suo popolo, che dietro un’occidentalizzazione sempre più ostentata, nasconde tradizioni affascinanti e radicate.


Un Paese che non rivela subito la propria identità, ma basta conoscerlo, aprirsi a quanto ha da offrire, per amarlo e rendersi conto, una volta tornati a casa, che il mal di Cina esiste, eccome.
Arte e cultura, storia e tradizioni, vita mondana e modernità, paesaggi mozzafiato, vette innevate e spiagge tropicali: la Cina offre tutto ciò che da un viaggio si può desiderare.

Arrivai per la prima volta a Pechino nel 2006, per un periodo di studio, e rimasi spaventata. I controlli all’aeroporto, l’eccessiva burocrazia, le difficoltà nell’affrontare qualsiasi incombenza quotidiana, erano un continuo richiamo ad un Paese chiuso, troppo rigido per i miei gusti.

Ma forse ero io stessa, dall’altra parte, ad essere troppo chiusa. La Cina richiede la capacità di abbandonarsi al gioco, di dimenticare ogni termine di paragone con la propria cultura. Il cervello va scomposto come un cubo di Rubik, per aprirsi e adattarsi a un mondo completamente nuovo. E più i tasselli delle nostre abitudini vanno lasciati andare, più ci rende conto che sono tante, le facce delle cosidetta “normalità”.

Una volta abbassato ogni tipo di barriera, l’esperienza sarà unica: il palato sarà deliziato da una cucina unica e variegata, gli occhi enigmatici diventeranno curiosi interlocutori, con cui intendersi a gesti e suoni universali; sorrideremo davanti a una burocrazia che altro non è che un insieme di regole fittizie, necessarie ad un popolo figlio di una dittatura che ha lasciato il segno.

E poi la meraviglia, diversa in ogni città che visiteremo.

La maestosità degli edifici imperiali di Pechino, la sacralità dei suoi tempi. La modernità dei grattacieli di Shanghai, che si ergono contradditori tra gli edifici tradizionali della sua Concessione francese. I salici che si chinano sul lago di Hangzhou. Suzhou, la Venezia cinese. La pesca al cormorano a Guilin. E poi lo Yunnan, terra di confine, con le alte vette che guardano al Tibet, e il Mekong che si prepara ad attraversare il Vietnam. Le spiagge tropicali dell’isola di Hainan.

Non credo esistano molti altri Paesi al mondo in grado di regale tanta varietà.

E’ proprio per il suo essere “tanto” che mi sono innamorata della Cina. E lei ha saputo ripagarmi, regalandomi un viaggio ancora più importante, iniziato proprio li: quello che mi ha reso la mamma di mio figlio.

View Comments

  • mi è piaciuto molto l'articolo e come dicevate quando si viaggia per questi paesi completamente distanti dalla nostra cultura bisogna abbattere ogni barriera, dimenticarsi delle nostre regole o abitudini per apprezzare la nuova cultura. Negli anni mi sono sempre concentrato a viaggiare nei paesi del centroamerica, ma ho voglia di cambiare mi piacerebbe conoscere la Cina. Sto raccogliendo un po di informazioni...

    • anche io e Luca stiamo pensando ad un viaggio in quelle terre che devono essere davvero speciali

  • Mi avete fatto emozionare con il vostro articolo.
    In esso è acchiuso tutto ciò che ho provato durante la mia permanenza di quattro mesi in Cina.
    Un paese che, come avete detto voi, sconvolge dalla tanta ricchezza che ti travolge: ricchezza di luoghi, di storia, di cultura, di tradizioni, di gente... una ricchezza che ti riempie in tutto per tutto e ti fa provare emozioni mai provate prima.
    Solo chi c'è stato sa cosa significa, soprattutto quando si sviluppa il così detto "mal di Cina" e se ne continua a parlare ancora e ancora con lo stesso luccichio negli occhi.
    Quanto mi manca la Cina in questo momento? Infinitamente. Quanto desidero costantemente di tornarci? Infinitamente.

Published by
Elisa e Luca

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