Villa Borghese Roma, una giornata slow in mezzo alla natura

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Città e natura, città e relax: sembrano coppie inconciliabili. Invece è possibile pensare a un modo slow e ‘naturale’ per scoprire i centri urbani. A Roma è semplicissimo, perché abbiamo parchi tra i più belli del mondo. E non sono di parte perché ci sono nata e ci vivo eh, è proprio così! Quando facciamo un city break ci infiliamo sempre nei parchi locali e possiamo assicurarti che i nostri sono favolosi, anzi un vero must see quando sei in città. Non solo per staccare dalla frenesia della metropoli, ma anche per assaporare la vita autentica degli abitanti comuni. Oggi per Elisa e Luca ti portiamo a scoprire il nostro parco più famoso: Villa Borghese Roma. Ti confesso che non è nemmeno il nostro preferito, ma è senza dubbio di una bellezza unica ed eterna.

Villa Borghese Roma, nel cuore della città eterna

Intanto la prima cosa che colpisce del parco Villa Borghese Roma è che dentro c’è di tutto: dal giardino all’italiana a quello in stile inglese, poi un laghetto, tempietti, orologi acquatici, statue, fontane, teatri inglesi, musei, un galoppatoio. E addirittura dei propilei egizi! Anche le dimensioni contano: Villa borghese fa 80 ettari ed è il quarto parco della capitale per grandezza.

Il parco nasce nel 1600 come villa di proprietà della famiglia Borghese poi allargatasi nel tempo con nuovi possedimenti. Nel 1901 venne acquistata dallo Stato Italiano e due anni dopo ceduta al Comune di Roma. Pensa che fu pagata all’epoca l’equivalente di 10 milioni di euro attuali. Non mi intendo di compravendite di parchi, però a me pare pure poco… visto che le case in certi quartieri romani stanno anche sui 2 milioni di euro…

Comunque sia, la villa venne chiamata ufficialmente ‘Villa comunale Umberto I già Borghese‘ ma i romani l’hanno sempre chiamata Villa Borghese. Io stessa ho scoperto il suo nome ufficiale mentre scrivevo questo articolo! E sono sicura che se chiedo ai miei amici cadono dal pero anche loro.

Il parco è nel cuore di Roma, sopra Piazza del Popolo, e ha 9 ingressi. I più gettonati sono quelli di Porta Pinciana, di Trinità dei Monti, delle rampe del Pincio e soprattutto, il più scenografico, da Piazzale Flaminio. Dove è meglio entrare? Dipende da dove devi andare perché come dicevo la Villa è veramente vasta.

E qui veniamo proprio a noi: vogliamo portarti a fare un giro slow e rilassato, e a vivere un’esperienza nella natura. Il parco è pieno anche di arte e storia ma oggi siamo così: ”biologici”. Fidati che anche nel mezzo di una città caotica, frenetica e rumorosa come Roma questo è possibilissimo. Villa Borghese ti sembrerà un universo del tutto a parte, dove dimenticare qualsiasi affanno, qualsiasi fretta e qualsiasi pensiero che non sia bucolico e felice. Sapevi che camminare nei boschi ti rimette al mondo? Puoi scoprire il potere rigenerante degli alberi leggendo il nostro articolo sullo Shinrin Yoku.

Il nostro itinerario nella natura a Villa Borghese Roma

Il nostro itinerario slow e all’aria aperta inizia a Piazzale Flaminio, perché qui c’è la metro e do per scontato che tu non sia stato così incosciente da venire a Roma in macchina! Se lo sei stato, nessun problema: mollala a qualunque altra metro e prendi i mezzi. Oppure vedi sotto, alle ‘Info pratiche’, cosa farne (e come arrivare a Villa Borghese Roma).

Entriamo da Piazzale Flaminio

L’entrata a Flaminio è super scenografica, segnalata da due specie di enormi templi greci con tanto di colonne e timpano. Ci dà subito proprio l’idea di varcare la soglia di un mondo diverso. Bye bye confusione, ci infiliamo nel lungo vialone circondato da lecci e tutto scompare, ci sentiamo all’istante più sereni.

Proseguiamo quindi su Viale Washington fino al Piazzale del Fiocco, dove ammiriamo la fontana di Esculapio (o del Fiocco), una delle tante fontane classicheggianti del Parco, ricche di elementi decorativi che ti lasciano incantato. La nostra sensazione di essere in un vero giardino d’altri tempi si fa ancora più forte. Teniamo la destra su Viale Fiorello La Guardia dove poco dopo si presentano ai nostri occhi increduli dei propilei egizi! Nell’Antico Egitto i propilei erano dei portici d’accesso a edifici pubblici o complessi monumentali. Noi qui a VIlla Borghese ci passiamo in mezzo a bocca aperta.

Dal Portico dei leoni alla Casina del Lago

Siamo davvero in un altro mondo, un universo strano che ne racchiude tanti altri! Prova ne è il Museo Carlo Bilotti poco piu avanti, che accanto quasi cela il Portico dei Leoni, un piccolo giardino delizioso che ci trasporta in qualche modo a Granada. Ok c’entra e non c’entra, ma oggi seguiamo le nostre impressioni a pelle. E a pelle questo angolo è una piccola e inaspettata delizia, con la vasca e il suo esile zampillo d’acqua e i leoni che ti osservano imperscrutabili mentre passi sul vialone.

Arrivati al Piazzale delle Canestre ci balza agli occhi un enorme spiazzo che è il Galoppatoio, e sulla sinistra un’altra fontana, a parete: la settecentesca Mostra dell’Acqua Felix. Il leone nell’atto di agguantare un’invisibile preda è possente e dinamico mentre i dragoni più sotto sono impressionanti.

Comunque, noi non ci impressioniamo: prendiamo sulla sinistra per Viale Pietro Canonica e giriamo di nuovo a sinistra per via dell’Aranciera. Il vialetto è ombroso e rilassante e ha un altro vantaggio: affaccia qui la Casina del Lago, una caffetteria deliziosa dove sedersi un momento a riposare, godersi una bella colazione o in generale fare un break. Ci si può anche pranzare. Il dehors sotto agli alberi è un piccolo Paradiso in Terra… quando non c’è ressa! Nel qual caso, visto che il nostro obiettivo è il relax, è meglio non stressarsi e rimandare il break.

Il laghetto di Villa Borghese

Poco dopo la Casina ci si apre davanti agli occhi, meraviglia delle meraviglie, il laghetto di Villa Borghese. Questo specchio d’acqua placido e circondato da alberi è uno dei posti più romantici della città eterna. Per essere ancora più teneroni, basta noleggiare una barchetta a remi e fare il giro del laghetto (non è grosso, non preoccuparti!) tra cigni, papere e… un tempio stile ionico! E’ il tempio di Esculapio, un’altra grossa sorpresa di questo parco infinito. Le sue colonne che si riflettono nell’acqua, tra le fronde verdi tutto intorno, ti risucchiano in un quadro dei vedutisti romani dove tutto è pace, serenità e classicismo bucolico.

Il Silvano Toti Globe Theatre

Recuperiamo Viale di Pietro Canonica e giriamo a sinistra fino a giungere ad una delle particolarità più stupefacenti di Villa Borghese Roma: il Silvano Toti Globe Theatre. E’ pazzesco perché è la precisa riproduzione del Globe Theatre di Londra, il teatro elisabettiano vicino alla Tate Modern. E come il suo ispiratore, è rotondo, non ha il tetto e nemmeno dei sedili. Nel parterre ci si siede per terra, infatti i frequentatori sanno bene che è meglio portarsi un cuscino! Questo valeva anche per le gallerie, ma qui qualche anno fa sono state messe delle sedute: non comodissime ma meglio di niente. Tieni anche conto che le rappresentazioni, rigorosamente di opere shakespeariane, durano ore. Te lo straconsigliamo (di sera, ovviamente).

Torniamo alla natura e al relax: di fronte al Globe Theatre c’è Piazza di Siena, dove ogni anno si svolge un importante concorso ippico in una cornice storica e naturale direi unica, con il Casino dell’Orologio che fa la guardia dall’alto. Arrivati al Viale dei Cavalli Marini prendiamo a destra e passeggiamo fino alla meravigliosa Fontana dei Cavalli Marini, dove sicuramente ci scateniamo in varie foto e selfie.

Itinerario più lungo (Parco dei Daini)

A questo punto abbiamo due opzioni, a seconda dell’ora che s’è fatta e della stanchezza che hai. Se hai tempo e voglia, ti suggeriamo di imboccare a sinistra Via dei Pupazzi e arrivare fino ai Giardini Segreti del Casino Nobile che ora è uno dei musei più favolosi del mondo intero: Galleria Borghese. Richiede parecchio tempo per vederla e non rientra nel nostro giro di oggi, ma l’edificio è già stupendo di suo. Inoltre puoi addentrarti nel bosco alle sue spalle, il Parco dei Daini, un gomitolo di viali fitti di alberi dove la luce del Sole filtra delicatamente tra le fronde. Un vero spettacolo per gli occhi e un toccasana per le nostre anime in cerca di pace!

Quando avrai finito di girartelo, se devi tornare al punto di partenza ti suggerisco di passare per il Tempietto di Diana, un tempietto rotondo e classicheggiante dove puoi farti delle foto insolite da far morire di invidia i tuoi amici!

Itinerario più corto

La seconda opzione, se si è fatto tardi o se sei stanco, è di rientrare direttamente dalla Fontana dei Cavalli sempre passando per il Tempietto di Diana. Da qui per Via della Casina di Raffaello riprendi Viale Pietro Canonica e fai al contrario il percorso dell’andata.

Il romantico Pincio

A Piazzale delle Canestre girando a destra arrivi alla parte di parco sul Pincio (uno dei 7 colli di Roma). Anche quest’area è una meraviglia di viali alberati, statue, caffetterie d’epoca, e c’è anche un orologio acquatico. Una particolarità del 1867 in ferro battuto funzionante fino a ottobre 2020, spesso menzionata tra le cose più strane da vedere nella Capitale (anche troppo citata: ecco perché noi ne abbiamo scelte altre). L’ideale poi sarebbe affacciarsi al tramonto dalla terrazza del Pincio: il panorama qui è su piazza del Popolo e San Pietro. La luce a Roma è una luce particolare, che anche i poeti hanno decantato. E quando il Sole cala ti assicuro che è ancora più speciale. Se sei con la tua dolce metà, abbracciala forte e godetevi il momento magico: il tramonto al Pincio sarà uno dei ricordi più belli e romantici che vi porterete dietro.

I nostri consigli per una Villa Borghese slow e nella natura

Girovaga senza meta: ti ho dato un itinerario in un parco così grosso che può disorientare, ma ovviamente sei liberissimo di gironzolare come meglio credi. Dove vedi che un angolo ti ispira vai all’esplorazione! Ogni angolo è da cartolina. E approfitta di panchine e prati per fermarti a riposare e a godere la tranquillità del luogo. Vedrai molte mamme con le carrozzine, gente che pattina o fa ginnastica, corre o porta i cani a spasso. I romani adorano i parchi e li vivono in tutto e per tutto: scoprirai una parte di noi.

Visite guidate: può essere una buona idea scoprire il parco con qualcuno che ti spieghi la storia e le curiosità di un posto così variegato e ricco. Sempre in relax ovviamente!

Le pause: se vuoi bere o mangiare qualcosa la Casina del lago è il nostro posto quando andiamo a Villa Borghese ma nel parco ci sono varie caffetterie. La cosa migliore però secondo noi (anche economicamente) è portarsi due panini, un telo, e stendersi appena si trova il punto giusto e la fame morde. E chi si alza più?

 

Villa Borghese Roma info praticissime

Villa Borghese Roma orari: il parco è sempre aperto. Certo, col buio non ha molto senso andarci…

Villa borghese Roma biglietti: il parco è gratuito. Si pagano i musei (non tutti), il noleggio della barca sul laghetto, il bioparco e ovviamente le consumazioni alle caffetterie.

Parcheggio villa borghese Roma: attaccato al parco c’è il parcheggio di Villa Borghese, sotterraneo e molto grosso. Noi romani lo usiamo in generale anche per andare a Via Veneto e per girare al centro perché è collegato da un lunghissimo sottopassaggio con la stazione Metro Piazza di Spagna da cui risalendo in superficie ti trovi per l’appunto nella favolosa piazza con la Fontana della Barcaccia. Altrimenti puoi parcheggiare a Piazzale Ferdowsi oppure ancora dalle parti dell’ingresso di Via Pietro Raimondi.

Si tratta di posti auto a pagamento, il parcheggio di Villa Borghese Roma è pure caro, per cui valuta tu se sia meglio arrivare al parco con i mezzi pubblici. In tal caso:

  • Metro fermate Piazza di Spagna e Flaminio.
  • Tram 19 – 3 – 2.
  • Bus 52 – 53 – 88 – 116 – 160 – 223 – 217 – 490 – 495 – 628 – 910 – 926. Tutte le info sul sito ufficiale.

Pronto per scoprire una Roma slow e ricca di natura?

Simona e Federico

Esploratori urbani

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  • Villa Borghese è il più bello ed importante dei parchi di Roma e la sua storia di come è divenuto parco pubblico è molto simile a tanti altri parchi della capitale. Come villa Panphili, Villa Carpegna,Villa Torlonia, erano tutte residenze estive di famiglie nobili romane costruite appena fuori dalle vecchie mura aureliane, che con vicende più o meno simili sono arndate al cpmune di Roma come parchi pubblici. Cosiderate che insieme alle aree protette fanno di Roma la seconda città più verde d'Europa.

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Federico e Simona

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